L'aumento della popolazione terrestre, lo sviluppo dell'industria, dei trasporti, dell'agricoltura e dell'allevamento fanno sì che le attività umane siano fonte di notevoli quantità di gas, specialmente anidride carbonica (CO2) e metano (CH4), chiamati gas clima-alteranti o gas serra, capaci di accrescere l'effetto serra naturale (effetto serra antropico). A partire dagli anni Novanta del 20º secolo, un comitato scientifico internazionale insediato dall'ONU, l'Intergovernmental panel on climate change (IPCC), individua nelle attività antropiche la probabile causa di un aumento dell'effetto serra, per il quale le temperature medie si sono innalzate di quasi 1°C. Da questa conclusione è nato un accordo internazionale (Protocollo di Kyoto, 1997), che stabilisce una progressiva riduzione delle emissioni di gas serra, nel tentativo di fermare il riscaldamento globale. Secondo gran parte della comunità scientifica internazionale se non saranno ridotte le emissioni, si manifesteranno ulteriori aumenti di temperatura, con conseguente innalzamento del livello dei mari, cambiamento delle fasce climatiche e incremento dei fenomeni meteorologici intensi, quali ondate di caldo e di freddo e cicloni. L’IPCC, in un rapporto diffuso nel 2007, ha sostenuto che la temperatura media del pianeta sia aumentata di circa 0,76 °C dalla fine del 19° secolo; sulla base delle tendenze attuali di emissione dei gas serra, esso ha previsto un ulteriore aumento della temperatura media terrestre tra 1,1 e 6,4 °C nel corso del 21° secolo
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Giorgia De Mitri Classe 2.@
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